Gruppo Consigliare Partito Democratico
Melegnano
Consiglio Comunale del 12 febbraio 2008
Mozione del Gruppo consiliare "Melegnano Città aperta":
“Istituzione, funzionamento e regolamento della consulta comunale per gli stranieri”
La proposta d’istituire la Consulta comunale per stranieri, come ci è ricordato nel testo della mozione, deriva dal programma elettorale del Gruppo “Melegnano Città aperta”. Un programma legittimamente sostenuto dai promotori, ma bocciato dalla maggioranza degli elettori melegnanesi.
A prescindere però dal gradimento o meno della proposta, il punto controverso sta nella proposta stessa.
Anzitutto il termine “consulta” nel nostro ordinamento indica un organismo istituzionale funzionale alla partecipazione dei cittadini in forma organizzata. Per cui, introdurre un elemento di partecipazione simile a ciò che esiste, ma diverso per organizzazione e gestione, creerebbe confusione e malintesi. Oltre a richiedere una necessaria modifica del regolamento di partecipazione popolare che attualmente, alla voce “consulta”, non indica presenze di rappresentanza singola od elettiva.
Entrando nello specifico della proposta, seppur riteniamo opportuno accogliere le indicazioni in materia di politiche per l’integrazione sociale contenute nel Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e le norme sulla condizione dello straniero (DLgs 286/98 e L. 189/02), riteniamo tuttavia che la risposta nell’istituzione di una consulta per stranieri, sia prematura ed avventata poiché non si fonda su una domanda espressa. Quindi presumibilmente votata all’insuccesso.
Gli ultimi dati relativi alla presenza di cittadini immigrati a Melegnano, delineano un costante incremento del fenomeno, giunto in città a sfiorare il 10% della popolazione confermando, anche a livello locale, l’irreversibilità del processo di migrazione in atto nel continente europeo.
Questo fenomeno interroga la politica e la pone di fronte ad una grande responsabilità derivante da una prospettiva non eludibile.
Un processo che ci sorprende e che per certi versi ci spaventa, ma il fenomeno migratorio va governato con la consapevolezza che la chiave di risoluzione sta nell’integrazione.
Solo lavorando per una cultura di socialità responsabile, fondata sul riconoscimento dei diritti e l’assunzione consapevole dei doveri di cittadinanza, si giungerà ad un’armonica convivenza.
Non è certo divulgando paure e sentimenti ostili, per lo più provenienti da egoismi e pregiudizi, a far sì che quanti entrano regolarmente nel nostro Paese si possano inserire in esso con pieno titolo di cittadinanza.
Si badi bene che questo non è “buonismo”, perché il rispetto del nostro ordinamento costituzionale va chiesto e preteso. E’ provato però che marginalizzando anziché inserendo, favorendo un rapporto di rispetto, di condivisione civile e reciproca conoscenza, si stempera anche la tensione della diversità, annullando gli effetti di ostilità e quindi di rifiuto delle regole stesse.
Per tornare all’oggetto della mozione, come dicevo, riteniamo sia prematuro istituire una consulta per gli stranieri senza conoscere in profondità la realtà migratoria presente a Melegnano.
Siamo informati del numero delle presenze regolari, dei Paesi di provenienza e delle etnie, ma non sappiamo quali sono le loro condizioni di vita, la realtà socio-economica che esprimono, il livello d’integrazione.
Pertanto, la proposta alternativa che avanziamo si sviluppa in due momenti. Quello più immediato che consiste nell’offrire alla popolazione immigrata un punto di riferimento preciso nell’ambito dei servizi comunali e che chiameremo “Sportello stranieri”.
Il secondo momento, che comporta certamente un percorso non breve, consiste nel porre in essere un’indagine analitica dell’immigrazione cittadina a partire dai luoghi della frequenza “obbligata”: la scuola ed il lavoro.
Pensiamo che un’azione conoscitiva del fenomeno migratorio possa condurci all’origine del fenomeno stesso e ad approfondire la sua conoscenza, coinvolgendo opportunamente le istituzioni scolastiche e gli organismi di rappresentanza del mondo produttivo, sindacati e associazioni di categoria, oltre a quelle realtà sociali che in città si preoccupano di queste persone.
Un contatto diretto con questa umanità ai più “sconosciuta” darà la percezione della volontà d’inserirsi nel contesto cittadino e farà emergere le domande, alle quali si potrà dare risposte concrete. Sempre che ci sia la volontà politica.
Poiché abbiamo la convinzione delle validità di questa proposta, ne faremo anche oggetto d’emendamento integrativo al bilancio di previsione per il 2008.
Il consigliere
Alessandro Massasogni
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